Ricetta della felicità: Cicatelle & Falò

È facile capire perché si usa l’espressione “nella morsa del freddo”. Il freddo che morde – io lo immagino proprio come una bestia feroce dai denti appuntiti – non ha ancora intenzione di andare via e l’estate, ahimé, sembra lontana anni luce. In questo periodo ci pensano i vari falò di Sant’Antonio a mettergli paura e a dargli la fuga, almeno per il tempo di una serata. Che poi il caldo non si sa bene se venga dai bicchierini in più di vino o dalla compagnia in festa attorno ai falò, piuttosto che dal fuoco in sé.

In Puglia – noi col caldo abbiamo un feeling particolare – siamo specialisti nelle “focare”. A Novoli (Le) c’è quella da record alta 25 metri per 20 di diametro. Ma non è di questo falò che vi voglio parlare, anche se meriterebbe attenzione; semplicemente non vorrei scrivere sempre e solo delle località nella provincia di Lecce, in cima ai miei pensieri, come è giusto che sia.

Spostandoci un po’ più nel nord del sud, falò di Sant’Antonio (17 gennaio e dintorni) altrettanto caratteristici sono a San Nicandro Garganico (Fg). Qui li chiamano ‘i fuochi’ e vengono accesi poco prima del tramonto per le stradine, uno ogni 10-15 famiglie, che si raccolgono intorno al fuoco per festeggiare fino a tarda ora con canti, balli e prelibatezze preparate dagli abitanti del quartiere. Una sorta di grande famiglia, così come si usava un tempo, quando ci si frequentava assiduamente e ci si dava reciproco aiuto durante tutto l’anno, il fuoco era solo il momento culminante di massima aggregazione delle comunità. Non sarebbe male provarci ai giorni nostri, sempre più giorni di crisi, giorni che necessitano come non mai di gesti di solidarietà e di sostegno. Il fuoco potrebbe essere il pretesto per dar inizio a un nuovo modus vivendi da quartiere e non solo il 16 gennaio. Provarci non costa nulla.

Come non costa nulla il piatto tipico di San Nicandro: le C’cattedd ch li f’nucchidd, le cicatelle coi finocchietti, cavatelli fatti in casa, cotti insieme ai finocchietti selvatici lessi per prenderne il sapore e mangiati semplicemente con olio crudo o con aglio-olio-peperoncino.
Basta poco per essere felici.

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