Tra pochi giorni è festa patronale a Galatina. I miei genitori sono galatinesi e molti dei miei ricordi felici da bambina sono legati a questa ricorrenza: le strade del centro addobbate con le luminarie, le bancarelle che riempiono di colori e vita questa elegante cittadina in provincia di Lecce, le giostre al luna park, gli animali della fiera e i dolciumi.
Come ogni anno, si festeggiano i santi Pietro e Paolo, proprio quelli a cui è legata la tradizione della pizzica come cura al “morso della Taranta”. Una volta si assisteva al rito, documentato anche da Ernesto De Martino nel suo saggio antropologico “La Terra del Rimorso”, oggi rimane la musica, le ronde coi tamburelli e le ballerine che si dimenano fino all’alba.
Se non avete idea di cosa stia dicendo, vi suggerisco di segnarvi queste date: 28-29-30 giugno. Assisterete ad una delle ultime, sopravvissute esperienze folkloristiche dell’Italia meridionale e non resisterete alla tentazione di buttarvi nella mischia. A proposito di tentazioni, nel centro storico, sul corso Vittorio Emanuele, è d’obbligo una visita alla Pasticceria Ascalone, il tempio del pasticciotto con la crema, lì dove è nato il peccato di gola, al quale ha ceduto anche il premio Nobel alla Letteratura, José Saramago. Mi ringrazierete.
S L U R P !
Ooooh la mia Terra… E lu pasticciottu… *_* mi mancano terribilmente entrambi! Provare per credere!