Epifania, tutte le feste si porta via. Non se vi trovate in Campania, dove ogni pretesto è buono per festeggiare. Il 6 gennaio a Caselle in Pittari, comune cilentano dal nome bizzarro, in provincia di Salerno, si va alla Fiera dell’Epifania, dove si possono trovare e acquistare speciali prodotti eno-gastronomici della tradizione contadina, in particolare quelli a base di frutta secca.
Ma non temete, se non fate in tempo per la fiera, ogni sabato c’è il mercato con i prodotti dei contadini, che, qui, una volta, non perdevano occasione per cantare: lo facevano nei campi, alle feste, nelle osterie. Si cantava d’amore, di sdegno, di politica, di guerre e di cronaca. Oggi un progetto – La Notte del Lavoro Narrato – riporta in vita quei canti e le storie di lavoro che appresso si portavano.
Verrà da cantare anche a voi, dopo aver mangiato all’Osteria Tancredi, nel centro storico di Caselle in Pittari, i piatti preparati con prodotti della Fattoria Tancredi stessa: dalle 18 alle 25 portate vi saranno servite come antipasto, un vero e proprio “percorso gastronomico”, detta da loro. Vi converrà proseguire a tappe e prenotare un’altra volta per assaggiare i primi o i secondi.
La frutta dalla scorza dura (la stessa dei contadini-cantori) a Caselle in Pittari è un must, lo si capisce anche dai piatti proposti dall’Osteria: la ricotta di mucca e il pecorino di moliterno con radicchio e noci, il purè di patate con noce moscata, pepe, limone e fegatino di maiale al forno, avvolto in una foglia di limone, i cestini di parmigiano con funghi porcini e noci.
Io sono milanese da otto generazioni… E mi sono trasferita a Caselle in Pittari da quasi un anno!